Chirurgia Intima Maschile

La chirurgia estetica intima maschile ha lo scopo di correggere disfunzioni o difetti antiestetici per l’uomo. Sono correzioni estetiche non funzionali, ma influenzanti negativamente la psicologia del paziente e la sua vita affettiva e sessuale. Tra gli interventi maggiormente richiesti di chirurgia intima maschile vi è la Falloplastica o aumento di volume e lunghezza del pene.

Questi interventi hanno lo scopo eliminare o ridurre i difetti estetici degli organi genitali maschili e con essi il disagio psicologico ed i riflessi negativi, non solo nei confronti dell’altro sesso, ma anche verso se stessi (la cosiddetta “sindrome da spogliatoio”, cioè quando si evita di spogliarsi in palestra, sotto la doccia, in sauna, ecc.).

Il pene può essere o troppo piccolo (micropene e/o pene corto) o troppo sottile. Inoltre può esserci una Fimosi, un Frenulo corto, e una ipertrofia con rilassamento del pube.

Esistono quadri clinici ben definiti ma molto rari di micropene vero

Il pene piccolo è di solito idiopatico, cioè senza una causa accertabile.

È certa la tendenza del maschio a confrontare, soprattutto nell’adolescenza, le dimensioni del proprio pene con quelle di altri compagni in varie occasioni, come la piscina, la palestra, gli spogliatoi, e da ciò nascono ansie da prestazione e deficit sessuali e psicologici.

Per migliorare le dimensioni del pene è possibile eseguire una serie di interventi, da soli o abbinati:

  1. Falloplastica: l’intervento chirurgico per aumentare la lunghezza del pene. Permette l’allungamento del pene da 2 fino a 4 cm.
  2. Liposcultura del pube: viene eseguita soprattutto nei soggetti sovrappeso, quando il grasso pubico pre-penieno ingloba la radice del pene, facendolo apparire ulteriormente più corto.

Lipofilling del pene: permette di aumentare il diametro del pene fino a 1cm

  1. Lipectomia o liposuzione del grasso dalla regione pubica: La liposcultura del pube avviene in anestesia locale tumescente, e consiste nell’aspirare il grasso dal pube e alla base del pene. L’effetto finale è di un ulteriore allungamento del pene. L’intervento non interferisce con la sensibilità o la funzionalità dell’organo. La ripresa delle attività sessuali richiede circa 4 settimane.

  2. Plastica cutanea a “zeta singola” o “a doppia zeta”: nella zona del pube, all’attaccatura dell’asta, si scolpiscono dei lembi cutanei di avanzamento mediante la tecnica a Z o a V-Y che permettono di aumentare la cute a disposizione dell’asta per l’allungamento.

  3. Sezione del legamento sospensore del pene: L’allungamento del pene viene ottenuto interrompendo il legamento sospensore e facendo avanzare il corpo del pene. Questa tecnica permette di guadagnare alcuni centimetri in lunghezza. L’intervento viene normalmente eseguito in anestesia locale, eventualmente con minima sedazione in Day hospital.

sono le metodiche più usate e che permettono un “guadagno” in media di 2-4 centimetri al massimo.

Il pene può essere ridotto anche nella circonferenza in fase eretta. Talora ciò è associato anche a un pene corto. La soluzione correttiva di chirurgia plastica è possibile, ma consigliabile solo in casi del tutto necessari, perché il risultato”estetico-morfologico” finale non consente un quadro di perfetta normalità.

 

 

L’aumento del diametro del pene è ottenuto attraverso l’utilizzo di grasso corporeo prelevato con una minima lipo-aspirazione da una zona donatrice (di solito addome o interno cosce). L’intervento dura circa un’ora, ed ha un post-operatorio molto leggero. Il grasso aspirato viene trattato e re iniettato con tecnica di Lipofilling lungo l’asta. L’intervento non interferisce con la sensibilità o la funzionalità dell’organo. La ripresa delle attività sessuali richiede circa 4 settimane.

Si parla di fimosi quando il prepuzio (la parte di pelle che copre il glande) è troppo stretto per cui è difficile o impossibile scoprire il glande. Spesso è anche associata alla presenza di un frenulo troppo corto. Ovviamente lo scorrimento del prepuzio sul glande è di rilevante importanza per una corretta attività sessuale, senza “fastidi“ o addirittura dolori durante la erezione o la penetrazione.

Trattamento

La soluzione per la fimosi è l’intervento chirurgico. Vi sono varie possibilità tecniche:

  1. a) Circoncisione classica o postectomia totale: si asporta tutto l’anello di prepuzio che stringe e si sutura alla base del glande, per cui alla fine dell’intervento il glande rimarrà scoperto o coperto solo parzialmente.
  2. b) Postectomia parziale: si effettua la resezione del solo foglietto interno prepuziale lasciando quasi completamente intatto il foglietto esterno cutaneo ancora del tutto sano ed elastico. Pertanto alla fine dell’intervento il glande potrà essere ricoperto quasi totalmente.
  3. c) Plastica a “Zeta”singola o multipla del prepuzio: si effettua l’allargamento dell’anello di prepuzio che stringe, senza rimuovere il prepuzio , e quindi si lascia coperto il glande. Si utilizza la tecnica della “plastica a zeta singola o multipla” che consente l’ allargamento dell’anello di prepuzio utilizzando piccoli lembi a forma triangolare che vengono incastrati tra loro.
  4. d) Plastiche elicoidali : la tecnica è simile alla precedente. Si confezionano due lembi triangolari prepuziali che si suturano ad andamento elicoidale.
    e) Incisione dorsale del prepuzio: consiste nell’effettuare una incisione in senso sulla faccia dorsale del prepuzio in corrispondenza dell’anello prepuziale ristretto e nella sua sutura 
  5. g) circoncisione associata a neurotomia superselettiva a scopo “desensibilizzante del glande” tecnica di Tullji: viene utilizzata solo in caso di eiaculazione precoce che non rispondesse a nessuna terapia.

Il frenulo del pene è un sottile lembo di pelle che unisce il prepuzio al glande.

Può essere più corto fin dalla nascita. Spesso ciò non comporta alcun disturbo al paziente, e se il glande si scopre correttamente, può essere ben tollerato.

Tuttavia, anche in caso il glande si scopra correttamente, può succedere che in corso di rapporto sessuale il frenulo si “laceri”, anche solo parzialmente, con sanguinamento e dolore.

La recidiva (seconda rottura), è altamente probabile in un successivo rapporto sessuale, se non viene adeguatamente trattato.

Spesso il frenulo corto non permette l’adeguato allungamento del pene.

In questi casi l’intervento chirurgico sarà indispensabile.

Le tecniche chirurgiche per eliminare il frenulo corto sono:

Frenolotomia: semplice incisione del frenulo 

Frenuloplastica: consente l’allungamento del frenulo impiegando la tecnica di Plastica a Zeta.

Il trattamento permette di rimuovere la trazione data dal frenulo corto, evitare le lacerazioni del frenulo stesso e non avere dolore durante i rapporti sessuali.

Non vi è eccessivo dolore nel postoperatorio che si controlla nei primi 3 gg con i comuni antidolorifici.

Il risultato è la risoluzione delle problematiche legate al frenulo corto.

Non vi sono complicazioni importanti se non eventuale ritardo di guarigione.

L’eccessiva prominenza del monte di Venere e l’eventuale discesa del pube in seguito ai processi di invecchiamento o calo di peso può beneficiare sia di un trattamento lipoaspirativo che di ritensionamento chirurgico.

L’esubero di tessuto adiposo in regione pubica si risolve con la lipoaspirazione. Il trattamento da ottimi risultati, riducendo il volume del pube e ripristinando il tono.

In caso di rilassamento del pube, l’asportazione calibrata dell’eccesso cutaneo permette il cosiddetto lifting del pube, sollevando i tessuti e asportandone l’eccesso; la procedura è associabile o meno a miniaddominoplastica, addominoplastica ed eventuale trattamento di inestetismi della regione genitale. 

Le due metodiche, che trattano due differenti tipi di inestetismi, spesso si eseguono contemporaneamente.

Non è un trattamento doloroso e se necessario si controlla facilmente con i comuni antidolorifici. La prima settimana rappresenta l’unica vera convalescenza, senza mai interrompere i movimenti della vita quotidiana.

I risultati sono molto soddisfacenti. Le complicazioni sono essenzialmente ecchimosi e/o ritardo di guarigione.